venerdì 21 novembre 2014

La risposta che non arriva...



Era un po' che non scrivevo sul blog, spero che i miei post vi siano mancati, se non vi sono mancati fa nulla.
Oggi voglio parlare delle risposte, non di tutte le risposte ma solo di quelle che non arrivano o tardano ad arrivare. Spesso nella vita di tutti i giorni, sia a lavoro, che a scuola o all'università tendiamo a porci delle domande, domande che spesso dovremo rivolgere ad interlocutori terzi, ma che in realtà poniamo a noi stessi. Questo porci delle domande è una delle caratteristiche che ci contraddistingue come specie vivente, ed infatti l'uomo si può definire anche come l'animale che si pone mille domande. Oggi pomeriggio, in treno ( luogo noto per fare pensieri ) , ascoltavo dei discorsi interessanti riguardo la morale, l'essere amorali e di come i filosofi avevano affrontato tale tema. Purtroppo dei filosofi mi ricordo ben poco, solo qualcosa fatto al liceo , nonostante andassi bene in filosofia. Ascoltando questi ragazzi, ho iniziato a pensare anche io , uno dei ragazzi ha parlato di una sorta di blocco ai pensieri, probabilmente simile al super Io freudiano , che inibisce i nostri pensieri... volendo fare un parallelismo con Cartesio e la sua celebre espressione " Cogito ergo sum ", e riflettendo sul fatto che dubitare è in qualche modo un sinonimo di domandare, o meglio di domandar-si, inizio a pensare che spesso noi stessi blocchiamo le nostre domande, forse per timore delle risposte, forse perché spaventati da quello che potrebbero pensare gli altri, ecc.
E' difficile riuscire a porre una domanda, ed è ancora più difficile farla al momento giusto ( Infatti io e il tempismo non andiamo proprio a braccetto ).
La vera difficoltà , spesso, non è quella di porre la domanda ma quella di saper accettare la risposta. Accettare la risposta, sembra una cosa semplice, ma spesso tendiamo ad accettarla in modi differenti. Uno dei modi con cui accettiamo una risposta è quello di ignorarla, allora ignoriamo la risposta e facciamo finta che nulla sia accaduto, ma alla fine illudiamo noi stessi di non averla mai ricevuta e quindi perpetuiamo comportamenti/atteggiamenti che non sono consoni a quella risposta. Altre volte, accettiamo la risposta con un semplice "si", ed in questi casi tendiamo anche a comportarci come si conviene, in seguito a tale risposta. Oltre a questi 2 modi, abbiamo anche un altro modo di accettare la risposta, quello di rifiutarla essendo coscienti della risposta, può sembrare paradossale ma anche rifiutare una risposta ricevuta è , in qualche modo, segno che l'abbiamo accettata come tale e quindi recepita, nonostante noi possiamo pensare di averla rifiutata alla fine ci comporteremo comunque in maniera conseguente alla risposta ricevuta.
L'ultimo caso che voglio affrontare è quello delle risposte che non arrivano, quante volte ci sarà capitato di porre le domande ma non ricevere risposte? Oppure di non ricevere risposte chiare ?
Beh, sicuramente è capitato a tutti e ognuno ha affrontato in maniera diversa questa situazione. Ci sono persone che l'hanno attesa a lungo rimanendo statiche sulla domanda, in pratica è come se fossero in quella eterna attesa, in un limbo dove esse attendono. Ci sono altre persone che hanno deciso di non aspettare, e quindi hanno posto domande ad altri senza curarsi più di quella risposta che non arrivava ed infine ci sono quelle persone che attendono la risposta ma non sono ferme, esse sono entità dinamiche che migliorano loro stesse per essere pronte quando arriverà quella risposta, si impegnano anima e corpo per essere "pronte", per essere "migliori", per essere "perfette" e "preparate" per il momento in cui riceveranno la risposta. Queste ultime, a mio parere, sono le più coraggiose, sono quelle persone che hanno la forza di aspettare e nello stesso tempo di migliorare nell'attesa, sono quelle persone che meglio conoscono loro stesse, perché si rendono conto del loro potenziale e di quanto possono valere. Sono però anche le persone più fragili che esistono, perché il loro migliorare è legato a quella risposta, ed a volte quando la risposta non è "positiva" cadono come castelli di carte... un tempo anche io appartenevo a questa categoria di persone, ed anche io sono crollato come un castello di carte più volte, ma poi è cambiato qualcosa, mi sono scocciato di cadere come un castello di carta ogni volta che una risposta fosse "negativa" ed ho deciso di migliorare non per la risposta ma per me stesso, ho spostato l'attenzione dalla risposta che attendevo alla risposta che io stesso potevo darmi, e questo credo che abbia decretato un grande miglioramento.
Vi invito quindi a spostare la vostra attenzione dalle risposte che attendete a quelle che voi stessi potete dare a voi, così almeno eviterete di crollare come castelli di carta ogni volta che la risposta sarà "negativa" o tarderà ad arrivare...

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