lunedì 27 ottobre 2014

Dare il massimo... se si potesse farlo !


Penso che ad ognuno di noi sia passato per la mente quel pensiero che : " ma avrò dato il massimo? "; " ma forse le cose sarebbero potute andare diversamente se ... "; " ma perché non riesco ad essere come gli altri, che sembrano così perfetti ? ". Questi pensieri pervadono la nostra vita, e spesso sono davvero pensieri tristi. Sarà che negli ultimi giorni sono un po' giù di morale, sarà che vorrei dare uno scossone alla mia vita, sta di fatto che oggi mentre ero al passeggio con il mio cane questo pensiero mi pervade ed inizio a pensarci su, in questi momenti sono migliaia i pensieri che popolano la mia testa e tutti passano ad una velocità incredibile, talmente incredibile che è difficile anche metterli in ordine e magari esprimerli. Leggendo sul web, questi pensieri spesso vengono attribuiti alla nostra scarsa autostima, al fatto che siamo insicuri e a tante altre "cazzate" del genere. Per carità, lungi da me giudicare coloro che ne scrivono ma credo che nessuno di loro prenda in esame una risposta più semplice e banale. Quando noi cerchiamo di dare il massimo, che può essere il massimo in un esame, il massimo al lavoro ed il massimo anche nel conquistare una persona ci si rende conto che il massimo spesso è difficile da raggiungere. Perché è difficile, quindi, raggiungere il massimo? Esistono vari fattori che spesso ci impediscono di farlo, alcuni di essi sono fattori che riguardano la nostra psiche, esse sono le paure, le insicurezze ed anche magari il fatto che pensiamo a troppe cose contemporaneamente. In qualche modo tutte queste difficoltà non sono poi qualcosa di negativo, la paura spesso può innescare uno stato di necessità, e come dice il proverbio " la necessità aguzza l'ingegno "; ebbene si , aguzzare l'ingegno , quindi essere in grado di trovare soluzioni nuove a problemi noti, essere in grado di essere unici, essere particolari, essere creativi ed allo stesso tempo fantastici. L'altra difficoltà è l'insicurezza; beh, io sono un insicuro cronico, infatti non riesco mai ad essere sicuro al 100% di una cosa e l'unica volta che ne sono stato sicuro è andata a finire male, ma questo è un altro discorso. Il problema dell'insicurezza è che spesso ci blocca anche nelle cose più banali, ci fa sentire spesso inadatti, spesso ci abbatte e ci fa deprimere ( in questo sono un esperto, ho un master :P ) ma occorre anche sfruttarla a proprio vantaggio, spesso l'insicurezza ci porta ad immaginare un io che sia quasi perfetto, sicuro e capace, un io che alla fine è l'ideale di noi stessi e che vorremmo raggiungere, ebbene raggiungiamolo. Cerchiamo di sfruttare questa insicurezza come motore, come motivazione, come debolezza che possa permetterci di raggiungere l'ideale di noi stessi che vogliamo essere. L'ultimo dei problemi potrebbe essere l'accumulo di pensieri, su questo diciamo che ci sto ancora lavorando anche io, e vi dirò a volte mi si bloccano le parole perché già penso alle parole successive e mi si accavallano i pensieri ad una velocità  assurda. Questo è un bel problema, che penso si possa risolvere solo se si è rilassati, sinceramente credo che alla fine il più grosso dei problemi sia l'intorno che ci circonda. Spesso , noi non siamo insicuri perché lo siamo di default, cosa voglio dire? In pratica, noi spesso siamo persone con personalità leggermente diverse in base al posto dove ci troviamo o con chi ci troviamo, certo ci sono casi gravi di disturbi, mi pare il disturbo bipolare, ma un po' tutti abbiamo 2 facce, e dovremo cercare di ascoltare entrambe le nostre facce perché entrambe funzionano e creano quello che noi siamo. Forse , sembra strano che ne parli ma ci ho riflettuto un po', e mi sono reso conto che alla fine noi siamo in eterna lotta tra quello che siamo e quello che vogliamo essere, ma " quello che vogliamo essere " è spesso inibito dal contesto sociale nel quale ci troviamo, può essere la famiglia, gli amici, i nemici ecc. Siamo un po' come uccelli in gabbia, una gabbia fatta dal sistema di cui facciamo parte e dai retaggi relazionali con cui siamo entrati nel sistema che oggi ci vede come componente. Forse tutto questo sembrerà un enorme calcolo, una enorme serie di informazioni, parole ecc. ma alla fine , la domanda da porsi è : chi siamo? Se riuscissimo a rispondere a questa domanda forse capiremmo molto su di noi, e probabilmente potremmo anche riuscire ad ottenere quello che vogliamo. Io non so ancora rispondere a quella domanda, ma forse perché ho paura di indagare la risposta. La verità ,quindi, è che noi alla fine non riusciamo a dare il massimo perché siamo coscienti di non conoscerci affatto e quindi non riusciamo ad essere quello che siamo al 100%. Come possiamo affrontare le difficoltà che incontriamo tra noi ed il massimo, se non sappiamo nemmeno quale sia il nostro potenziale massimo? Con questa domanda concludo questa piccola riflessione, augurandomi che qualcuno possa trovare una risposta a queste domande.

sabato 25 ottobre 2014

Tempi che cambiano...



É difficile rendersi conto del tempo che passa e quindi risulta difficile anche stare al passo con i tempi. É difficile anche prevedere nel tempo e quindi riuscire ad avere quel tempismo perfetto nelle cose che si fanno, io sono un completo incapace in questo. Il problema del tempo é sicuramente fondamentale ed oggi ci si rende conto che il tempo é costituito da tempi diversi, la logica di questi tempi sembra difficile da comprendere ma forse possiamo capirci qualcosa.
Viviamo in un epoca dove si stanno manifestando tanti cambiamenti, un millennio che inizia portando il conto delle spese del millennio precedente, un millennio che influisce sulle persone e sulle cose, agisce sul pianeta dove sono visibili ancora più i grandi mutamenti.
Ieri 24 ottobre 2014 ho partecipato alla manifestazione della CGIL contro il jobs act e le modifiche all'articolo 18, questa manifestazione a mio parere ha avuto un suo valore simbolico ed ha mostrato quanto sia grande il divario tra vecchia e nuova generazione. Una vecchia generazione fatta si compagni di partito che crede nel sindacato come realtà giuridica che li rappresenta ed al contrario molti giovani che in realtà vogliono lottare per il proprio futuro, in qualche modo sembra paradossale tale sinergia, eppure entrambe le generazioni hanno cooperato. Si osserva quindi come il tempo cambia, come il futuro deve lottare per un futuro oggi occupato dal presente mentre il presente, in nome del passato idealismo , tende a lottare per mantenere la propria po posizione nel presente. In qualche modo non si é compreso che nel tempo i nuovi sistemi ( giovani) sostituiranno gli anziani e quindi occorre puntare sul fatto che essi, a differenza dei genitori , la pensano in modo nuovo ed alternativo , in un modo che in qualche modo ospita il cambiamento stesso della generazione. Purtroppo , e questo viene messo in evidenza spesso, i giovani sono figli di quella mentalità "antica" dei loro padri e quasi da invasati accettano tali idee, questo porta ad un problema di non cambiamento ma ad uno statismo delle idee che alla fine crea immobilità,  ulteriormente aggravata dal vecchio che prosegue nella preservazione del suo presente. Alla fine di ciò tra 50 anni ci ritroveremo allo stesso punto e questa lotta tra generazioni non finirà. Allora sarebbe utile, valutare un sistema di turnover generazionale che con l'anzianità e aumenti gradualmente i diritti durante il percorso lavorativo fino ad un massimo dopo cui si scende e lo Stato possa garantire misure del welfare di supporto alla perdita di diritti. Questo piccolo spaccato riflessivo, dovrebbe aiutare a farci comprendere che i tempi stanno cambiando ed arroccarsi su vecchi paradigmi  porterà solo al fallimento delle politiche del cambiamento, in quanto nulla cambierà...

venerdì 24 ottobre 2014

Il sistema !


Nell'immagine tutti i punti sono componenti del sistema linea e la funzione che lega questi punti e l'ordine in cui sono disposti.

Spesso sento parlare di sistemi da presunti conoscitori di cosa vuol dire un sistema, ma essi spesso ignorano che sistema non è solo un concetto è un modo di pensare, di essere e di relazionarsi. Il sistema non è solo un insieme di componenti, e le componenti da sole non sono un sistema; le relazioni e le componenti si uniscono in un sinolo che compone il sistema, quel sistema che tanto ci fa aprire la bocca e che alla fine ci fa chiudere le orecchie quando cerca di insegnarci qualcosa. Un sistema è composto da tutti noi, piccoli individui di questa società che nelle nostre città viviamo connessi l'uno con l'altro tramite relazioni. Le relazioni possono essere tante, e da qualunque punto le si osservi, nessuna di essere è identica ad un'altra ,anzi  è forse nell'uomo che si osserva la maggiore varietà di relazioni tra gli individui. Noi cerchiamo di schematizzarle tutte, ma in verità esse sono sempre sfuggenti, quindi per non farle fuggire occorre "viverle". Un sistema vivente non è tanto diverso da un sistema matematico, anche  esso si compone di componenti interagenti e quelle relazioni sono dette funzioni, ma non è fosse una funzione quella che consente l'adesione delle nostre cellule tra di loro? Non sono forse funzioni quella serie di reazioni biochimiche che avvengono in un organismo? Non sono forse funzioni le risposte dei sistemi agli stimoli?
Beh, si. Esse sono tutte funzioni... Funzioni di 2 o più componenti... In realtà una relazione può essere espressa da una funzione. Ma in realtà ciò che interagisce è l'insieme delle componenti dei 2 sistemi...
Ma se le componenti dei sistemi sono tra loro in relazioni, allora vorrà dire che noi stessi siamo un sistema e quindi siamo sistemi in un sistema più grande e che presenta relazioni con altri sistemi che sono composti da sistemi. Alla fine di quello che sembra uno scioglilingua ci rendiamo conto che noi siamo parte e tutto, siamo componenti + funzioni ma anche componente che può esplicitare una funzione con un'altra componente. Alla fine l'amore cosa è se non una relazione tra 2 componenti ? Lo so , direte che sono proprio cinico... e lungi da me esserlo, alla fine l'amore è una cosa bellissima e che sto riscoprendo ultimamente con molto piacere ( nota personale ) , ma se ci facciamo caso noi siamo componenti della funzione amore insieme ad un'altra componente che è la nostra amata, che può anche non ricambiare; però ci rendiamo conto che questo sistema che noi componiamo con chi amiamo ha anche un nome, e nel caso sia corrisposto, esso è "coppia"... ma le coppie non interagiscono con altri sistemi? Esse sono le famiglie, gli amici, gli amanti ( per chi li ha )... ecc. Questo piccolo appunto sui sistemi e su quanto poi essi siano reali nella nostra vita, ci porta a pensare che la vita è un sistema, un sistema enorme che è composto da tante componenti che siamo sia noi come esseri umani, ma anche tutti gli altri animali di cui facciamo parte anche noi e non solo abbiamo: le piante, i batteri, i funghi ecc. Il problema è che oggi, in una realtà che mira alla realizzazione del singolo si perde di vista il sistema in cui quel singolo si muove, magari egli migliora la sua condizione ma il sistema ne fa le spese. Invece se noi riuscissimo a pensare ad un miglioramento dell'intero sistema, anche le componenti e le relazioni tra di esse sarebbero migliori. Iniziamo a pensare al sistema di cui facciamo parte, a come porci con le altre componenti del sistema e iniziamo forse anche ad amare... questo era solo un mio pensiero ,al volo , sui sistemi !

P.S. Se leggete cretinate, non fateci caso sono innamorato e non sono padrone dei miei pensieri... XD

martedì 21 ottobre 2014

Domandarsi il perchè delle cose..



Il titolo può sembrare banale e forse lo è, ma in un mondo come quello moderno in cui l'accesso all'informazione è diventato semplice e alla portata di tutti si notano dei comportamenti un po' particolari.
Questa riflessione nasce dopo aver visto un video su youtube di Dario Moccia, che in qualche modo critica il popolo del web su alcuni aspetti , che fanno storcere il naso.
In particolar modo mi ha colpito quando ha parlato del fatto che oggi grazie ad internet è possibile ottenere tutte le informazioni che si vogliono e che , quindi, è possibile capire quando una notizia è una bufala o meno. Procediamo con calma e cerchiamo di capirci qualcosa.
Oggi esistono tanti siti che fanno informazione, oltre ai siti dei quotidiani ci sono anche blog indipendenti, testate estere ecc. In Italia, inoltre, è molto facile riuscire ad ottenere il titolo di "testata" da parte di un sito web. Ad esempio, se io volessi, potrei far diventare il mio blog una testata giornalistica una volta soddisfatti i requisiti; state tranquilli , ciò non accadrà. Il problema che però risulta evidente è che l'informazione tende ad essere molto dispersa, giustamente aumentano le fonti e il numero di informazioni che ogni fonte da è diverso. Questa dispersione dell'informazione però non è da considerarsi un male in quanto consente , se fatta con criterio, di avere una visione globale è più oggettiva rispetto ad un determinato argomento. Questo l'avevano già capito i nostri nonni e i nostri padri che la mattina compravano i 2-3 giornali più importanti e nelle loro teste assemblavo pezzi della stessa notizia per ottenere una visione globale. Il problema dell'informazione non si manifesta solo nelle notizie dei quotidiani, ma anche nelle informazioni che noi, studenti, riceviamo dai nostri testi scolastici ed universitari. In pratica, non abbiamo un testo che dica tutto dalla A alla Z, ma dei testi parziali che in qualche modo servono a darci una idea dell'argomento senza però essere in grado di darti tutti gli strumenti necessari per conoscerlo, questa parte dovrebbe essere appannaggio del professore che vi spiega l'argomento e lo integra con sue conoscenze. Tornando all'informazione, possiamo dire che questa frammentazione ha consentito anche lo sviluppo delle "bufale". Le bufale, non intendo le vacche da cui si ottiene la famosa mozzarella, sono "il male dell'informazione". Le bufale spesso le si ritrovano in blog dai dubbi contenuti, o da "testate" dai dubbi titoli che a volte vengono riprese anche da "testate" più autorevoli, sono famose le bufale apparse su Repubblica, Libero, il Fatto Quotidiano ecc. Il problema è che , spesso, sul web non esiste una figura di controllo delle informazioni; questa cosa potrebbe sembrare una limitazione della libertà del web, lungi da me limitarlo, ma un minimo di controllo ci dovrebbe essere. Ma chi dovrebbe fare da controllo? La risposta è semplice, stesso noi utenti del web dovremmo essere il controllo, dovremmo essere in grado di controllare le informazioni che leggiamo, magari approfondendole ( tanto sul web è facile farlo ) e magari leggendo anche articoli di critica a tali informazioni. Quindi, il mio è più un esortazione ad informarsi meglio riguardo ciò che si legge sul web e magari, questo, vi aiuterà a creare un modo di pensare più critico delle cose. In questa nuvola di bufale, esistono anche siti che in qualche modo ironizzano su di esse, premetto che adoro questo sito. Probabilmente avete già capito di che sito parlo, ebbene si ! Parlo proprio di Lercio, esso è un sito che diffonde notizie ovviamente fasulle, ma che sono ironiche nei riguardi delle notizie "bufala", spesso spacciate come grandi verità nascoste che nessuno ci svelerebbe mai, quindi magari vi invito a farvi 2 risate e , perché no, magari anche scrivere qualche articolo divertente per Lercio.
Adesso parliamo di cose serie, essendo uno studente di un settore scientifico quando leggo notizie al limite della razionalità o comunque che diffondono argomenti pseudo-scientifici tendo sempre a far comprendere che in realtà si tratta di "balle belle e buone" che alla fine servono a fare like e così , spesso e volentieri, creano nelle persone false speranze riguardo argomenti importanti. Sinceramente, non pretendo di essere il detentore della verità assoluta ma cerco comunque di informarmi e di valutare con attenzione ciò che viene scritto in questi articoli. In tal proposito vi voglio segnare un evento che si terrà a Napoli, presso l'Università Federico II il 5 novembre. L'evento è organizzato da " Italia Unita per la Scienza , di cui vi invito a visitare il sito web e la partecipazione è gratuita.
Per ulteriori informazioni riguardo l'evento vi invito a visitare il seguente link.
P.S. Informatevi, che solo con l'informazione e la conoscenza si può essere davvero liberi !

giovedì 16 ottobre 2014

Un blog pensato per riflettere e far riflettere...

Nella immagine potete osservare i Moyashimon che rappresentano i microrganismi.


Questo blog nasce con il preciso intento di esporre riflessioni personali e nell'auspicio che esse possano spingere alla riflessione altri. Forse, può sembrare un obbiettivo ambizioso o quanto meno comune, ma cercherò di renderlo quanto più "anomalo" possibile. Il titolo nasce dal fatto che ho una forte passione per i Microrganismi, da studente di Scienze Biologiche, e quindi ho pensato di farla trasparire iniziando proprio dal titolo. Questo blog , non so ancora come verrà gestito e che cadenza avranno i post che verranno pubblicati, più che altro vuole essere come una sorta di taccuino su cui scrivere mie riflessioni e magari, anche, discuterne con chi le leggerà. Dettò ciò, spero di riuscire a creare un blog che possa animare le menti dei lettori.